Integratori di Omega 3: i benefici per la salute ed il risparmio economico

Un consumo regolare di integratori alimentari di Omega 3 nella popolazione over 55 anni può determinare un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’ anno. Oltre 1,3 miliardi in Italia. È quanto emerge dallo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” realizzato dall’istituto di ricerca e consulenza  Frost & Sullivan e commissionato da Food Supplements Europe.

I ricercatori, sulla base di pubblicazioni e dati ufficiali, hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di Omega 3 EPA + DHA fra gli individui over 55, gruppo demografico pari a 157,6 milioni di persone nella popolazione europea (il 31% del totale), considerato a più alto rischio di sviluppare nel tempo patologie cardiovascolari (CVD).

I risultati hanno evidenziato che un consumo regolare di integratori alimentari di Omega 3 in questa fascia di popolazione può ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, determinando un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’anno per minori ospedalizzazioni.

Dalla simulazione è emerso che un consumo giornaliero di un integratore a base di 1.0 g diolio di pesce con Omega 3 EPA + DHA (quantitativo difficilmente raggiungibile anche con una alimentazione ricca di cibi contenenti omega 3 come il pesce e la frutta secca) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’Ue da adesso fino al 2020, generando un risparmio totale di 64,5 miliardi di euro per minori ospedalizzazioni, pari a 12,9 miliardi l’anno.

Nel nostro Paese l’utilizzo di 1.0 g di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA nella popolazione over 55 si tradurrebbe in un risparmio per minori ospedalizzazioni di oltre 1,3 miliardi di euro l’anno (oltre 720 milioni di risparmio netti/anno , detraendo i costi degli integratori di omega 3).

“Si tratta di uno studio obiettivo –
commenta Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italiia di Aiipa, membro di Food Supplement Europe – basato su dati ufficiali e condotto in maniera professionale da un team di ricerca indipendente, che ha usato una metodologia e tecniche di analisi rigorose. Indica in modo forte e chiaro che gli integratori alimentari di Omega 3 possono rappresentare un aiuto concreto”.

In Italia 8 persone su 10 fanno uso di integratori, per mantenere il proprio stato di benessere in diverse fasi della vita.

A 65 anni gli “anni attesi di buona salute” sono solo 10 per gli uomini, e solo 13 per le donne, mentre a quella età diventano sempre più frequenti le ospedalizzazioni causate da patologie croniche ad elevato impatto socio-economico, come quelle cardiovascolari, metaboliche e tumorali. Infatti, oltre la soglia dei 65 anni, come emerge anche dal Rapporto OsMed del 2014 di Aifa, la spesa farmaceutica del SSN per ogni individuo è superiore di oltre sei volte rispetto alla spesa sostenuta per le fasce d’età inferiori.

http://www.informasalus.it/it/articoli/integratori-omega-3-risparmio-benefici.php

Il consumo di omega 3 potrebbe garantire un risparmio al sistema sanitario

Consumare regolarmente integratori alimentari di omega 3 per garantire un risparmio al sistema sanitario: è quanto emerso dallo studio segnalato dall’Osservatorio di integratori Italia di AIPA “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di omega 3 nell’Unione Europea” realizzato dall’istituto di ricerca e consulenza Frost & Sullivan e commissionato da Food Supplements Europe.

I ricercatori hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di omega 3 EPA + DHA attraverso l’analisi di dati relativi a circa 157,6 milioni di europei over 55. Si stima che in Unione Europea, fra il 2016 e il 2020, il 24% di questa fascia di popolazione (cioè 38,4 milioni di persone) sarà a rischio di evento cardiovascolare con relativa ospedalizzazione, condizione il cui costo, nei 5 anni considerati, è pari a € 34.637 per evento, per un totale di € 1.328 miliardi.

L’analisi indica che un consumo giornaliero di 1.000 mg di olio di pesce con omega 3 EPA + DHA (quantitativo difficilmente raggiungibile con la normale alimentazione) porterebbe ad avere oltre 1,5 milioni di ricoveri in meno in tutta l’UE da adesso fino al 2020, generando così un risparmio totale di €64,5 miliardi.

Detraendo i costi per l’acquisto degli integratori di omega 3, il risparmio netto ammonterebbe a circa 7,3 miliardi di euro l’anno, oltre 1,3 miliardi per quanto riguarda l’Italia.

“Riteniamo importante che l’analisi dei dati derivanti da questo studio vengano diffusi sia nei Paesi europei sia a livello nazionale”, sostiene Alessandro Colombo, presidente di Integratori Italia di AIPA e membro di Food Supplement Europe.

“Il nostro obiettivo principale è quello di creare un ambiente favorevole per gli integratori alimentari in UE sia dal punto di vista regolatorio sia commerciale”, conclude Colombo, “dimostrando il loro ruolo altamente positivo nel promuovere una buona salute e ridurre i costi della sanità. Questo nuovo report è un ulteriore passo avanti in questa direzione”.

http://www.farmacianews.it/consumo-omega-3-garantire-un-risparmio-al-sistema-sanitario/

 

Omega 3: risparmio di 1,3 miliardi di euro con un consumo più diffuso

Un consumo regolare di integratori alimentari di Omega 3 nella popolazione over 55 anni può determinare un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’ anno. Oltre 1,3 miliardi in Italia. È quanto emerge dallo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” realizzato dall’istituto di ricerca e consulenza  Frost & Sullivan e commissionato da Food Supplements Europe.  L’analisi indica che un consumo giornaliero più diffuso di mille mg di olio di pesce con Omega 3 Epa + Dha (quantitativo difficilmente raggiungibile con la normale alimentazione) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’Ue da adesso fino al 2020.

Lo studio ha dimostrato che il risparmio annuale grazie a un uso regolare più diffuso di integratori di Omega 3 varia nei diversi Stati dell’Ue: i maggiori benefici si avrebbero in Germania dove si potrebbero risparmiare 3,86 miliardi di euro l’anno.

«Si tratta di uno studio obiettivo – ha commentato  Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italiia di Aiipa, membro di Food Supplement Europe – basato su dati ufficiali e condotto in maniera professionale da un team di ricerca indipendente, che ha usato una metodologia e tecniche di analisi rigorose. Indica in modo forte e chiaro che gli integratori alimentari di Omega 3 possono rappresentare un aiuto concreto».

http://www.healthdesk.it/prevenzione/omega-3-risparmio-13-miliardi-euro-consumo-pi-diffuso

Le News del Sole 24Ore – Omega 3, Aiipa: «Con un consumo più diffuso di integratori risparmi per 1,3 mld»

Il mercato degli integratori in Italia è una realtà oggi molto importante: nel nostro Paese, 8 persone su 10 fanno uso di integratori, per mantenere il proprio stato di benessere in diverse fasi della vita. Una vita che, in media, diventa sempre più lunga: secondo un recente studio dell’Istat, l’Italia è infatti il Paese Ue con l’età media più alta (44,4 anni) e con il record di ultrasessantacinquenni (21.2%) e di ultraottantacinquenni (3%). Non solo: è aumentata anche l’aspettativa di vita, sia per gli uomini (83 anni) che per le donne (87 anni).

Tuttavia, a fronte di questi dati, gli “anni attesi di buona salute”, a 65 anni sono solo 10 per gli uomini, e solo 13 per le donne, mentre a quella età diventano sempre più frequenti le ospedalizzazioni causate da patologie croniche ad elevato impatto socio-economico, come quelle cardiovascolari, metaboliche e tumorali. Oltre la soglia dei 65 anni, infatti, come emerge anche dal Rapporto OsMed del 2014 di Aifa, la spesa farmaceutica del Ssn per ogni individuo è superiore di oltre sei volte rispetto alla spesa sostenuta per le fasce d’età inferiori.

Per questo negli ultimi anni alcuni studi hanno iniziato a simulare il possibile risparmio economico legato all’utilizzo di alcune sostanze nutritive – a scopo preventivo – presenti abitualmente negli integratori, in popolazioni con più di 55 anni.

Ne è un esempio importante il recentissimo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” realizzato dall’istituto di ricerca e consulenza Frost & Sullivan e commissionato da Food Supplements Europe (Associazione europea alla quale aderisce Integratori Italia).

Sulla base di pubblicazioni e dati ufficiali, i ricercatori hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di Omega 3 EPA + DHA fra gli individui over 55, gruppo demografico pari a 157,6 milioni di persone nella popolazione europea (il 31% del totale), considerato a più alto rischio di sviluppare nel tempo patologie cardiovascolari (CVD).

I risultati hanno evidenziato che un consumo regolare di integratori alimentari di Omega 3 in questa fascia di popolazione può ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, determinando un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’anno per minori ospedalizzazioni.

Complessivamente, si stima che nell’Ue, fra il 2016 e il 2020, il 24% della popolazione over 55 (cioè 38,4 milioni di persone) sia a rischio di eventi cardiovascolari con relativa ospedalizzazione, condizione il cui costo, nei 5 anni considerati, è pari a 34.637 euro per evento, per un totale di 1.328 miliardi.

La simulazione indica che un consumo giornaliero di un integratore a base di 1.0 g di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA (quantitativo difficilmente raggiungibile anche con una alimentazione ricca di cibi contenenti omega 3 come il pesce e la frutta secca ) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’Ue da adesso fino al 2020, generando un risparmio totale di 64,5 miliardi di euro per minori ospedalizzazioni, pari a 12,9 miliardi l’anno. Detraendo i costi per l’acquisto degli integratori di omega 3, il risparmio netto ammonterebbe a circa 7,3 miliardi di euro/anno.

In Italia l’utilizzo di 1.0 g di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA nella popolazione over 55 si tradurrebbe in un risparmio per minori ospedalizzazioni di oltre 1,3 miliardi di euro l’anno (oltre 720 milioni di risparmio netti/anno , detraendo i costi degli integratori di omega 3).

Riteniamo importante che questo nuovo concetto di “prevenzione primaria” per patologie croniche con l’uso di specifici integratori venga diffuso a livello europeo e nazionale perché potrebbe essere in grado di generare un impatto positivo sulla salute delle persone, riducendo nel contempo significativamente il peso della spesa sui sistemi sanitari.

Come sono stati raccolti ed elaborati i dati per la ricerca di F&S
Per comprendere l’effetto preventivo dell’uso di integratori alimentari di omega 3 al verificarsi di un evento CVD è stato utilizzato un approccio di revisione sistematica a effetti casuali. Sono state condotte ricerche sulla letteratura e sono stati individuati 18 studi randomizzati controllati (RCT) che testavano la presenza di una relazione fra l’assunzione di omega 3 EPA + DHA e la riduzione di un evento CVD. I risultati dello studio sono stati aggregati ed è stata evidenziata una diminuzione relativa di rischio prevista, di seguito usata come input per il modello di uno scenario economico teorico che ha determinato la differenza fra costi e benefici che i policy maker della sanità in Ue potrebbero aspettarsi se tutta la popolazione target (over 55) assumesse giornalmente 1 grammo di omega 3.

Come sono stati raccolti ed elaborati i dati per la ricerca di F&S
In conclusione, gli elementi emersi dallo studio indicano come gli integratori a base di Omega 3 potrebbero contribuire non solo a migliorare lo stato di salute di soggetti in età a rischio di sviluppare eventi cardiovascolari, ma anche a ridurre la spesa sanitaria pubblica e l’impatto sociale che questa malattia comporta.

Per questo Integratori Italia è impegnata nella costruzione di un ambiente favorevole allo sviluppo del mercato degli integratori alimentari, non solo come strumenti di mantenimento del benessere (in associazione ad una dieta equilibrata e varia e nel rispetto di uno stile di vita salutare), ma anche promuovendo il loro possibile ruolo positivo nel prevenire alcune patologie croniche e ridurre i costi della sanità pubblica. Auspichiamo nel nostro Paese l’apertura di un Tavolo di lavoro pubblico privato per un’analisi approfondita finalizzata alla realizzazione di un piano di intervento educativo nazionale, che dovrebbe focalizzarsi sia sul corretto stile di vita, sia sull’integrazione di quelle sostanze con comprovata efficacia di prevenzione primaria in particolari segmenti di popolazione a rischio.

Il report Frost & Sullivan rappresenta per il nostro sistema sanitario uno stimolo e una riflessione per un ulteriore passo avanti in questa direzione.

https://www.federfarma.it/Edicola/Sole-24Ore-News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=AD9pNoz

Integratori di Omega 3: da consumo in over 55 risparmio di 1,3 miliardi di euro

Con un consumo più diffuso di integratori a base di omega 3 negli over 55, è possibile prevedere un risparmio di 1,3 miliardi di euro in Italia e di 13 miliardi di euro in Europa, grazie a minori problemi cardiovascolari. A dirlo sono i risultati del nuovo studio di Frost & Sullivan presentati in Italia da Integratori Italia. A segnalare il dato emerso dallo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” commissionato da Food Supplements Europe è l’Osservatorio di Integratori Italia di Aiipa. «Sulla base di pubblicazioni e dati ufficiali» si legge in una nota «i ricercatori hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di Omega 3 Epa+Dha fra gli individui over 55, il gruppo demografico, pari a 157,6 milioni di persone nella popolazione europea (il 31% del totale), considerato ad alto rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari (Cvd). Complessivamente, si stima che in Unione Europea, fra il 2016 e il 2020, il 24% della popolazione over 55 (cioè 38,4 milioni di persone) è a rischio di evento cardiovascolare con relativa ospedalizzazione, condizione il cui costo, nei 5 anni considerati, è pari a €34.637 per evento, per un totale di €1.328 miliardi.

L’analisi indica che un consumo giornaliero più diffuso di 1.000 mg di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA (quantitativo difficilmente raggiungibile con la normale alimentazione) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’UE da adesso fino al 2020, generando un risparmio totale di €64,5 miliardi, pari a €12,9 miliardi l’anno. Detraendo i costi per l’acquisto degli integratori di omega 3, il risparmio netto ammonterebbe a circa 7,3 miliardi di euro». Secondo Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italia di Aiipa è «lo studio mostra chiaramente che incoraggiare gli individui over 55 a usare regolarmente integratori alimentari di Omega 3 per ridurre il rischio di sviluppare Cvd potrebbe consentire di risparmiare miliardi di euro. Riteniamo importante che questo messaggio venga diffuso sia nei Paesi europei che a livello nazionale, anche tramite i professionisti del settore».

http://www.farmacista33.it/integratori-di-omega-da-consumo-in-over-risparmio-di-miliardi-di-euro/pianeta-farmaco/news–37318.html

E’ on-line la pagina Facebook Integratori&Benessere di INTEGRATORI ITALIA

Da martedì 6 settembre è on-line la pagina Facebook Integratori&Benessere: https://www.facebook.com/integratoribenessere/

Integratori&Benessere è uno spazio di INTEGRATORI ITALIA, nato per condividere informazioni scientifiche, cultura e curiosità sul mondo degli integratori.

La comunicazione efficace al consumatore è il tema del secondo modulo del corso Farmintegra

Ha preso il via il secondo modulo del corso Farmintegra, progetto formativo rivolto ai farmacisti e dedicato agli integratori alimentari organizzato da Federfarma e Integratori Italia – AIIPA.

Tema delle lezioni: la comunicazione efficace al consumatore, requisito essenziale per differenziarsi sul mercato e fidelizzare i propri clienti.Il corso, erogato in modalità FAD con crediti ECM, è offerto gratuitamente a tutti i titolari di farmacia aderenti a Federfarma ai loro collaboratori. A oggi hanno partecipato circa 3.000 professionisti.

Durante il secondo modulo saranno analizzate le fasi del modello di consiglio al cliente, con un focus particolare sull’analisi dei bisogni del consumatore.

Dalla ricerca Eurisko 2016 commissionata da Integratori Italia – AIIPA è emerso che le tre funzioni maggiormente attribuite dagli italiani agli integratori alimentari sono quelle diintegrare carenze alimentari, rinforzare l’organismo in situazioni di stanchezza e stress e supportare l’organismo durante l’attività sportiva. Inoltre, il 42% degli intervistati ha dichiarato di essere interessata ad avere maggiori informazioni sul tema integratori, in particolar modo sui loro benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni e sulle modalità di utilizzo.

Il farmacista assume dunque un ruolo fondamentale in tal senso, potendo offrire al cliente dei consigli in modo attivo, ossia a seguito di una sua esplicita richiesta, e in modo visivo, attraverso un corretto lay out che espliciti i servizi commerciali e promozionali presenti nel punto vendita.

Le lezioni di questo secondo modulo del corso hanno pertanto lo scopo di far raggiungere ai partecipanti tre obiettivi minimi: la soddisfazione del cliente e la sua fidelizzazione, il cross selling e quindi il miglioramento del business della farmacia, e la crescita e soddisfazione professionale dei collaboratori.

http://www.farmacianews.it/la-comunicazione-efficace-al-consumatore-tema-del-secondo-modulo-del-corso-farmintegra/

Rassegna Stampa – Review scientifica sull’integrazione alimentare: stato dell’arte alla luce delle evidenze scientifiche

Integratori, in 20 anni quadruplica il consumo tra gli over 55

Sono i maggiori utilizzatori di vitamine e sali minerali. Gli italiani comprano anche molti fermenti lattici e spendono in tutti questi prodotti quasi 3 miliardi di euro. Siamo primo mercato in Europa

Gli italiani, quando si tratta di salute, non badano a spese. O almeno ci provano. E anche durante la crisi hanno continuato a comprare integratori. Soprattutto i connazionali tra i 55 anni di età fino ai 74. Quasi uno su due, secondo una ricerca di Gfk Eurisco, assume multivitaminici. E in vent’anni ne ha  quadruplicato i consumi. Anche grazie a loro gli integratori hanno prodotto nel 2015 un giro d’affari in crescita di un 8 per cento rispetto all’anno prima, raggiungendo i 2,8 miliardi di euro. Ricavi realizzati attraverso la vendita in farmacia, parafarmacia e supermercati.

Soprattutto le farmacie ispirano fiducia. É da questo canale che arrivano l’84 per cento degli incassi (dati Ims). Non è un caso che oggi quello italiano sia il mercato degli integratori più grande d’Europa. “Vendiamo bene i prodotti multivitaminici e i minerali che valgono 550 milioni di euro ma soprattutto utilizziamo, più che in altre nazioni, i probiotici(fermenti lattici): nel 2015 ne sono stati venduti 500 milioni di euro”, racconta Alessandro Colombo, presidente di INTEGRATORI ITALIA, associazione che fa parte di AIIPA e che, in ambito Confindustria, rappresenta coloro che producono e commerciano integratori.

A spingere al consumo di integratori sono soprattutto i medici, in modo particolare ginecologi e pediatri, ma anche i farmacisti, che da noi li consigliano. “Per dare un’idea delle proporzioni di consumi rispetto ad altre nazioni – ricorda Colombo – mentre in Italia nel 2014 si spendevano in integratori 2,4 miliardi di euro, in Germania si arrivava a 1,4 miliardi e in Francia a 719 milioni”. Il mercato italiano, ben presidiato dalle multinazionali, offre comunque ancora margini di crescita. Ed ecco che Integratori Italia adesso è impegnata per dare maggiori informazioni al consumatore. Per capire in che direzione muoversi ha persino commissionato una ricerca a Gfk Eurisko.

“Abbiamo voluto indagare – prosegue il presidente – sulle conoscenze degli italiani a proposito degli integratori e abbiamo scoperto che moltipensano alle sole vitamine mentre c’è di più. Inoltre abbiamo chiesto agli intervistati quali informazioni volessero avere su questi prodotti e adesso andremo a riorganizzare il nostro sito per meglio spiegarne i benefici, ma anche i rischi, le controindicazioni e il modo d’uso”. Da fare ce n’è se si pensa che ben 8 intervistati su dieci hanno usato degli integratori nell’ultimo anno ma oltre un quarto non sa bene cosa siano e a cosa servano. E ancora, oltre 4 persone su dieci affermano di voler ricevere consigli e notizie. Entro l’anno Integratori Italia ha perciò già deciso di lanciare la sua pagina Facebook. Ma poi continuerà a fare formazione ai farmacisti, grazie alla collaborazione con Federfarma, perché poi possano rispondere alle domande dei consumatori.

http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/stili-di-vita/2016/05/25/news/integratori_in_20_anni_quadruplica_il_consumo_tra_gli_over_55-140550976/

Nasce INTEGRATORI ITALIA

INTEGRATORI ITALIA è la nuova identità del Gruppo Integratori Alimentari e Prodotti Salutistici di AIIPA, l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari che rappresenta più di 20 settori e raccoglie oltre 300 aziende nazionali e multinazionali. Il nuovo nome definisce meglio le finalità e il campo d’azione del Gruppo. «La nostra missione è di contribuire alla crescita della conoscenza del corretto utilizzo e della qualità dell’integratore alimentare» spiega Alessandro Colombo, presidente di Integratori Italia. «Tutto questo per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e lo sviluppo di questo settore nel nostro Paese».

«Integratori Italia manterrà il costante dialogo con le istituzioni, il mondo scientifico, i professionisti della salute e le associazioni consumatori» ha aggiunto Anna Paonessa, responsabile AIIPA di Integratori Italia «confermando il suo sostegno per lo sviluppo di un quadro normativo nazionale ed europeo, in linea con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, che risponda alle aspettative degli operatori, fermo restando i più elevati standard di tutela del consumatore».

Il gruppo Integratori Italia per il 2016 è impegnato in molti progetti in corso. È in fase di conclusione un progetto di Review scientifica sugli integratori alimentari, che fa il punto aggiornato sullo stato della ricerca e disegna le nuove frontiere dell’integrazione alimentare.

Inoltre, prosegue anche nel 2016 il progetto Farmintegra, nato come supporto alla formazione del farmacista sugli integratori alimentari. Realizzato in collaborazione con Federfarma, è un corso FAD con crediti ECM, offerto gratuitamente a tutti i titolari associati a Federfarma e ai loro collaboratori.

E ancora, Integratori Italia continua nell’impegno di fornire ai consumatori informazioni sul corretto utilizzo di questi prodotti all’interno di uno stile di vita salutare. Il sito www.integratoriebenessere.it fornisce novità e consigli degli esperti del settore, e a breve verrà aperto un profilo Facebook per diffondere più attivamente anche sui social la cultura dell’integrazione alimentare.

Prosegue poi il monitoraggio dei principali trend del mercato degli integratori e dei bisogni dei consumatori, attraverso società di ricerca specializzate. L’ultima di queste ricerche, effettuata da Gfk Eurisko su un campione di mille persone sul tema “Il mondo degli integratori alimentari: cosa ne pensano i consumatori? Quali informazioni cercano?” ha messo un evidenza che gli italiani utilizzano gli integratori, ma li conoscono poco. Secondo i primi dati raccolti, di cui forniamo un’anticipazione, otto consumatori su dieci hanno usato integratori nell’ultimo anno o in passato, soprattutto sali minerali, fermenti lattici e vitamine, ma circa il 25% degli intervistati non sa bene cosa siano e a cosa servano. Gli utilizzi principali sono la reintegrazione di vitamine o sali minerali, un aiuto per lo sport, il sostegno nei periodi di stanchezza e di stress.

Più di quattro persone su dieci affermano di desiderare consigli e notizie sugli integratori, soprattutto in tema di benefici per la salute dell’organismo, rischi e controindicazioni, posologia e corretto utilizzo e sui principi attivi. Ma, nonostante il desiderio di saperne di più, soltanto il 16% del campione ha cercato attivamente informazioni.

Le figure di riferimento cui si rivolgono gli italiani per avere informazioni sugli integratori alimentari sono il medicodi medicina generale (73%), seguito dallo specialista (48%) e dal farmacista (47%). A seguire in termini di importanza il web.

http://www.inpharmamag.it/2016/05/06/nasce-integratori-italia/